- L’incontinenza è molto comune, ma di solito cessa dopo poche settimane. Non richiede l’impiego del catetere. Il paziente deve essere cambiato frequentemente. Nei soggetti di sesso maschile si può utilizzare l’Urocontrol. La ritenzione è molto più rara e può richiedere la cateterizzazione a permanenza
- La stipsi si verifica frequentemente per l’immobilità e l’alterata assunzione di cibi liquidi e solidi, ma di solito migliora con la terapia farmacologica e il cambiamento della dieta
- La disfagia compare molte volte dopo un ictus grave. Essa può determinare disidratazione, denutrizione e infezioni polmonari. Questa difficoltà va individuata subito per poter prendere le misure atte a prevenire le complicanze. Queste misure comprendono la restrizione idrica e alimentare, la preparazione di cibi facilmente deglutibili (frullati), l’alimentazione per via venosa o con sondino naso-gastrico. La disfagia di solito si risolve in pochi giorni o settimane
- Depressione e facilità al pianto
Alcuni pazienti dopo l’ictus sono colpiti da depressione del tono dell’umore. Altri si sentono ansiosi o hanno difficoltà a controllare l’emotività. Questo può portare a imbarazzanti scoppi di pianto o anche di riso. Se questi problemi persistono gli antidepressivi possono aiutare; diversamente può essere indicata una consulenza psichiatrica
- Dolore
La cefalea è rara e di solito scompare in pochi giorni. Dolori in altre parti corporee possono essere causati da stiramento delle articolazioni e dei muscoli in specie nella schiena e nella spalla. Un dolore severo può derivare da una lesione cerebrale nel talamo, ma si tratta di un’evenienza molto rara
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